2 Luglio 2016 in fisco e contabilità

Irpef zero per i dipendenti che scelgono benefit aziendali al posto dei premi di risultato

benefit invece di premi

benefit invece di premi

Zero tassazione sui premi di risultato convertiti in benefit per la famiglia. La legge di stabilità 2016, ha attribuito al dipendente un’ulteriore facoltà di scelta in relazione ai premi di risultato, in quanto accanto alla possibilità di avvalersi della tassazione sostitutiva (10%) in luogo di quella ordinaria, gli riconosce la possibilità di scegliere se ottenere il premio in denaro o in naturaTali benefit sono esclusi dal reddito di lavoro dipendente e quindi non sono soggetti a IRPEF. L’intercambiabilità tra il premio e i beni e servizi deve essere contemplata dai contratti aziendali o territoriali, mentre la modalità di esercizio di tale scelta o la possibilità di revoca, resta demandata alla autonomia delle parti o al contratto stesso. Se il lavoratore opta per tale scelta, il valore di tali benefit viene completamente detassato, e non è più soggetto nemmeno all’imposta sostitutiva del 10%.

 

Quali sono i benefit di cui si parla:

  • benefit per i figli, come la scuola, gite didattiche, il baby-sitting, l’educazione, l’istruzione (corsi di lingua, di informatica, di musica, teatro, danza), anche in età prescolare, nonché la frequenza di ludoteche, di centri estivi e invernali, trasporto scolastico o il beneficio corrisposto tramite borse di studio.
  • l’assistenza nel caso di familiari anziani o non autosufficienti.

 

Condizioni per l’applicabilità

  • riguarda i dipendenti del settore privato, inclusi esercenti arti e professioni  ( sono esclusi i dipendenti delle Amministrazioni pubbliche)
    • che aderiscono a contratti aziendali o territoriali che contemplano la possibilità di sostituire i premi per produttività con premi in natura
    • che abbiano un reddito da lavoro dipendente entro la soglia di 50 mila euro (conseguiti nell’anno precedente a quello di applicazione dell’agevolazione) da determinarsi al netto di eventuali premi sostituiti, su scelta del dipendente, con i benefit che non concorrono alla formazione del reddito
  • che le spese sostenute siano documentate ed abbiano lo scopo di conciliare le esigenze della vita familiare del dipendente con quelle lavorative

 

Il limite delle somme agevolabili è di 2.000 euro lordi al netto dei contributi previdenziali, elevato a 2.500 euro per le aziende che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell’organizzazione del lavoro

Il rimborso si può ottenere anche in busta paga, purché le spese siano opportunamente documentate.

 

La circolare

 

 




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